POST-DIY blog

Il 2020 è passato, ma ci troviamo ancora in balia dell’emergenza sanitaria, durante l’anno passato i festival di autoproduzione hanno dovuto interrompere la loro attività e così questa comunità finora attiva e vivace ha subito una battuta d’arresto imprevista.La subcultura dell’autoproduzione sta avendo ben poche possibilità di manifestarsi, una realtà strettamente legata alla possibilità di muoversi e di incontrarsi, basata sullo scambio e la contaminazione sembra essere antitetica alle restrizioni che ci sono imposte. Ma sappiamo che questa collettività sotterranea non si è ancora arresa, in questo nuovo mondo pandemico socialmente desertificato c’è chi continua a tramare, disegnare, spillare fanzine, progettare e stampare. Vogliamo dedicare questa sezione del sito a una raccolta di brevi riflessioni sul periodo che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, com’è cambiato il modo di fare autoproduzione, quali sono le prospettive, i bisogni e i desideri.
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Post-DIY

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creatività incerta

La crisi in corso ha mutato il mio approccio alla creatività, in quanto ho accumulato più timori sia nell’auto valutarmi come artista, sia per il futuro oggettivo (finanze, crescita personale, maturazione..), sicuramente per colpa di una prospettiva di futuro molto più incerta rispetto a qualche tempo fa.
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esperienza estetica e relazionale

Attivare e partecipare a progetti autoprodotti tra vari creatori provenienti da più contesti come pratica collaborativa di un’esperienza estetica relazionale è diventato cruciale per evidenziare la necessità di ridefinire le configurazioni di produzione-riproduzione e immaginazione basate sull’autogestione e la simbiosi.

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